Il lavoro intermittente è sottoscritto dal CCNL, ovvero il contratto collettivo nazionale del commercio. Chi si stesse domando cos’è, si tratta di un’attività remunerativa cosiddetta a chiamata. Questo avviene quando tra datore di lavoro e libero professionista, non vi è alcun vincolo di orario e presenza.
Il lavoro a chiamata può comprendere tutti gli addetti allo spettacolo, guardiani, centralinisti, receptionist e così via. Si tratta sicuramente di una tipologia di lavoro precario, in quanto il datore di lavoro non avrà nessun obbligo di assumere il libero professionista con un contratto. Questo gli consentirà un notevole risparmio sulle tasse.
Come è regolamentato il lavoro intermittente dal CCNL del commercio
La regolamentazione del CCNL definisce il lavoro intermittente, come un’attività discontinua in cui il lavoratore potrà presentarsi solo qualora il datore di lavoro abbia la necessità di aver eseguita la mansione. Non appena il professionista apporrà la sua firma sul contratto, significa si sarà reso disponibile alle chiamate.
I contratti job in call (o lavoro a chiamata), si suddividono in:
- Consenso di disponibilità: tale forma contrattuale del ccnl del commercio, prevede che il compenso da corrispondere sia commisurato all’indennità di disponibilità, a sua volta basato sulle ore investite durante una mensilità. Il minimo sotto il quale non si potrà scendere, sarà una cifra minore del 20% rispetto a quella pattuita inizialmente. In aggiunta, sono previsti i contributi previdenziali ed assistenziali.
- Senza consenso di disponibilità: contrariamente a quanto evidenziato nel primo punto, se il lavoratore non desse la sua disponibilità, rinuncerebbe all’indennità e si stipulerebbe un contratto con condizioni e compenso differente.
Per evitare di perdere l’indennità di disponibilità, il lavoratore qualora si trovasse nel primo caso, dovrà avvisare tempestivamente il datore di lavoro, qualora non abbia possibilità di presentarsi sul luogo dove svolgere la mansione.
Il lavoro intermittente è ideale sia per far sì che un giovane possa iniziare a fare delle esperienze lavorative, sia per coloro che sono già in pensione e desidererebbero un’entrata extra con la voglia di mantenersi in movimento.
Per il lavoro a chiamata o job in call, queste sono le condizioni previste e sottoscritte dal CCNL, dal contratto collettivo nazionale del commercio. Si raccomanda di prestare attenzione per evitare problemi o mal comprensioni con il futuro datore di lavoro.