Il passaggio dall’educazione tradizionale (svolta in presenza) all’educazione online è stato guidato da una serie di fattori, tra cui i progressi tecnologici. La formazione universitaria, per l’importanza che riveste nello sviluppo della società, è naturalmente portata a cercare, nelle nuove tecnologie, soluzioni e metodi capaci di rendere la formazione più efficace, accessibile e fruibile (Fonte: “A. Calvani, “Innovazione tecnologia e cambiamento dell’università: verso l’università virtuale”). Tra i principali motori di questo cambiamento troviamo la disponibilità fisica, economica e commerciale della banda larga e dei dispositivi mobili che hanno reso possibile, per tutti gli studenti, una più flessibile partecipazione alle lezioni (restando comodamente da casa) e una semplificazione nel reperimento dei materiali per lo studio. Questo ha segnato la nascita, accanto alle università tradizionali, pubbliche e private, delle università che si basano sulla metodologia didattica e-learning, ossia a distanza. Questi cambiamenti hanno subito un’ulteriore accelerazione, negli ultimi tre anni, a seguito della pandemia COVID-19 che ha favorito una più veloce transizione verso la formazione online: tutte le università sono state costrette a chiudere i propri campus e a trasferire le lezioni e i corsi online su piattaforme dedicate.
Nonostante le problematiche iniziali il sistema ha retto e questo ha fatto sì che tutti gli studenti, soprattutto coloro che discriminavano gli atenei telematici, potessero sperimentare i vantaggi derivanti dal frequentare i corsi di studio a distanza. Hanno potuto constatare quanto questa opzione potesse prima di tutto incidere positivamente sulla qualità della vita. Infatti, considerando come l’istruzione universitaria sia cambiata, la formazione online ha permesso una maggiore flessibilità e comodità per tutti gli studenti universitari, in particolare per quelli che lavorano o hanno altri impegni che altrimenti non sarebbero stati in grado di frequentare le lezioni in presenza. Insomma la Pandemia ha lasciato un’importante eredità sull’ecosistema didattico.
Oggi, con l’avanzamento della tecnologia, sempre più università italiane hanno iniziato ad offrire corsi e programmi online che consentono agli studenti di seguire lezioni e conseguire lauree a distanza. Al fine di agevolare la formazione universitaria sono stati introdotti nuovi strumenti per l’apprendimento e la didattica: pensiamo alle piattaforme e-learning, come Blackboard, Moodle e Google Classroom. Questo ha permesso a molte università telematiche di moltiplicare la propria offerta formativa con molti più corsi di laurea triennale o magistrale, o percorsi post laurea. Non sorprende se nell’ultimo decennio i numerosi corsi di laurea online abbiano reso queste università particolarmente popolari tra gli studenti.
Inoltre, l’uso di strumenti digitali, come videoconferenze, chat e forum, hanno migliorato la comunicazione e la collaborazione tra studenti e insegnanti, nonché tra gli studenti stessi, favorendo una maggiore interazione sociale.
In generale, proprio perché la formazione a distanza è quella che più di tutte si poggia su tecnologie di alto livello, è stato possibile garantire una maggiore flessibilità nello studio, una continuità nell’apprendimento e un miglior sviluppo di competenze pratiche. Dunque, lo studente non è più solo un utente passivo che ascolta, ma può interagire e sperimentare. Infatti, per migliorare costantemente l’esperienza delle matricole all’università, negli ultimi tempi, in Italia e all’estero, si sta parlando sempre più di realtà virtuale, realtà aumentata e intelligenza artificiale, queste hanno permesso di creare esperienze di apprendimento nuove e peculiari che consentono lo sviluppo di competenze soprattutto pratiche in molti ambiti, come la medicina, l’architettura e l’ingegneria. Inoltre, negli ultimi tempi sta prendendo forma un nuovo modo di formazione a distanza attraverso il metaverso rendendo l’esperienza universitaria online ancora più immersiva. Attualmente questa tecnologia viene utilizzata in via sperimentale in alcuni atenei.
Infine, la tecnologia ha migliorato la valutazione e il feedback degli studenti attraverso l’utilizzo di specifici strumenti, come i sistemi di valutazione automatica e la creazione di test personalizzati.
Un ulteriore passo avanti è stato fatto con la blended learning, un modello ibrido di educazione, un approccio metodologico che combina esperienze di apprendimento in presenza e a distanza, pensiamo ad esempio all’Università Telematica Niccolò Cusano. Infatti, una delle peculiarità della laurea triennale online presso un ateneo telematico è proprio la possibilità di poter accedere al campus universitario (per le università che ne posseggono uno) e vivere appieno un’esperienza universitaria partecipando sia a lezione in presenza sia a corsi a distanza.
Tuttavia, l’educazione online ha anche alcune limitazioni. Prima di tutto l’utilizzo della tecnologia nella formazione universitaria presenta delle sfide, come la necessità di un adeguato supporto tecnologico per gli studenti e un’adeguata formazione per i docenti per riuscire a gestire eventuali problemi tecnici. Altrettanto fondamentale è la necessità di garantire la privacy e la sicurezza dei dati degli studenti. Inoltre, a medio/lungo termine, la mancanza di interazione tra gli studenti può condurre ad una riduzione della motivazione allo studio e alla mancanza di opportunità di apprendimento esperienziale. Ad oggi, molti educatori e pedagogisti ritengono che le lezioni in presenza siano ancora la forma più efficace di educazione, soprattutto con riguardo a particolari materie e a stili di apprendimento.